Vespa giro 1

Alla scoperta della GARFAGNANA

Ponte del Diavolo, con i tre diavoletti

La prima avventura con le Vespe è partita il 28 aprile 2010.    Partecipanti Giancarlo SANI, Marcello SABATINI e Roberto BECCHI.

Come richiesto da Roberto seguirà un elenco delle località toccate durante la girata, sicuramente qualcuna mi sarà sfuggita, ma le tappe più importanti ci sono tutte.

Partenza da Fucecchio, attraverso le fraz. di La Torre, Cinelli , la Querce giungiamo a Biagioni, da qui pochi metri di provinciale per imboccare una strada secondaria che in breve ci porta ad Altopascio,

si prosegue sul vialone per Turchetto e Marlia fino a raggiungere Ponte a Moriano. Attraversato il paese giriamo a dx in località Vinchiana per raggiungere la chiesa di Brancoli. Parcheggiate le vespe imbocchiamo un sentierino che attraversa terrazzamenti e zone coltivate. Arriviamo in un bel punto panoramico dove su una roccia è inciso un bel nodo di Salomone, la particolarità di questa incisione sta nelle dimensioni, che a detta di Giancarlo è forse il nodo di S. più grande d’Europa. Torniamo alle vespe e alla statale 12, arriviamo a Borgo a Mozzano dove è quasi d’obbligo farsi una foto con il Ponte del Diavolo alle spalle.

I motori tornano a rombare, proseguiamo sulla statale per L’Abetone, passiamo le località di Chifenti, Bagni di Lucca, di Ospedaletto, Ponte di Palleggio, Astracaccio e Scesta fino a raggiungere il bivio per Limano.

Limano, piccolo borgo che si trova a 587 metri slm, si “aggrappa” su di un’enorme roccia protesa sulla valle della Lima: la parte più alta della rocca regala un magnifico paesaggio a 360 gradi su tutta la vallata. Limano, grazie alla sua strategica posizione, ebbe una grande importanza per la Repubblica lucchese, in quanto la fortezza garantiva una perfetta sorveglianza della valle e difendeva il paese dai fiorentini, contro i quali lo Stato di Lucca intraprese molte guerre. Altri aspetti interessanti di questo antico borgo sono le costruzioni artistiche risalenti al XVI e XVII secolo. Le più importanti sono la fontana di Piazza Gave, costruita con grandi blocchi di pietra serena che il tempo e le condizioni atmosferiche hanno molto deteriorato; l’Oratorio di S. Lucia, situato davanti la fontana e costruito anch’esso da blocchi di pietra serena; la Chiesa Parrocchiale in stile Rinascimentale a tre navate con tre altari: uno centrale e gli altri laterali, ed il Santuario della Madonna delle Grazie, costruito col materiale di recupero della precedente chiesa del 1100. All’interno, in un altare in stile barocco, è incastonato un quadro della Madonna delle Grazie dipinto su tavola, risalente al 1300.Si impegna la salita fino al paesino, breve visita alla casa di Giancarlo con fruizione del bagno, ce n’era bisogno, un’altra piccola tappa da Matteo per un saluto e poi di nuovo in sella.

La destinazione è La Lima, sono le dodici e trenta e gia pensiamo a un bel piatto di pastasciutta,transitiamo con i nostri potenti mezzi (VESPE) per Giardinetto, Ponte di Cocciglia,

Cocciglia, piccolo borgo, posto poco più in alto del torrente Lima, là dove la valle inizia ad aprirsi e all’uscita del canyon conosciuto come “le strette di Cocciglia”. Per secoli ha espletato la funzione di sentinella in quella parte della Val di Lima, facente parte dell’antico feudo longobardo della potente famiglia dei Porcaresi, al tentativo dei lucchesi di estendere il loro dominio in Val di Lima. Quando i nevai si sciolgono, le acque si gonfiano, si attorcigliano e scavano sculture naturali nelle gole della Lima. Scendendo con cautela, per un piccolo sentiero in prossimità del ponte in pietra, si arriva in uno dei punti più tormentati,  appunto le “strette di Cocciglia”, segnati da vortici e mulinelli incisi nella pietra. Sotto queste rocce si dice che si nasconda il Drago Regolo, il quale ogni notte esce in volo per sfamarsi; o che ci siano le porte dell’inferno perchè nelle notti di bufera si elevano dal profondo rumori che assomigliano ai gemiti e alle urla dei dannati. A differenza dell’Orrido di Botri non può essere percorso a piedi ma in canoa.

sulla strada provinciale, dietro ad una casa, Giancarlo ci ha mostrato una grotta, che sembra sia stata abitata in epoche remote. Abbiamo anche conosciuto un ultra novantenne che vive solo e che su amabile richiesta di Marcello ci ha regalato un antico attrezzo da mettere ai piedi, serviva per salire sui castagni a potarli. Sotto strada ci siamo affacciati sulle splendide strette di Cocciglia e poi abbiamo proseguito per Ponte Maggio, Ponte Coccia, Tana a Termini e arriviamo alla Lima, il parcheggio davanti al ristorante è proprio vuoto e il cartello sulla porta recita che il mercoledi è (tragicamente) chiuso. Qualche imprecazione scappa, poi Giancarlo dice che il ristorante a Piteglio è sempre aperto e senza tanti indugi ci buttiamo sulla SS 66 fino al bivio per Piteglio. Il ristorante da Mario è aperto, qui, gnocchetti alla maremmana, tortellini in brodo, cotoletta alla milanese e patate fritte ci faranno una piacevole compagnia, naturalmente il tutto accompagnato da un bel vinello rosso. Dopo pranzo una veloce visita al masso di piazza (qui Giancarlo deve scrivere due righe e rispondere a qualche telefonata), un saluto al babbo di Gabriele che per caso abbiamo trovato e si riparte. Un’occhiata ai serbatoi ci dice che forse è meglio fare rifornimento ma in zona non abbondano certo i distributori. Il rifornimento ci porta un po’ fuoristrada, bisogna andare a Panicagliora e intanto il cielo si fa scuro e pieno di nuvoloni. Da Panicagliora torniamo indietro per imboccare la strada per Avaglio ripida e tortuosa ma che ci farà risparmiare più di dieci km. Al ponte di Serravalle ritroviamo il traffico di sempre che ci accompagnerà fino a casa. Monsummano, Cintolese, Castelmartini,

Castelmartini   Centro abitato sviluppato lungo la via statale Francesca caratterizzato da una forte componente produttiva. L’originale centro abitato, che risale alla fine del 1200, si trova a sud della via Francesca; nella stessa zona si trovava l’antico ospedale di S. Donnino in Cerbaia, ora scomparso di cui si conserva memoria nel titolo dell’attuale Chiesa Parrocchiale di Castelmartini. Sorta come cappella intorno al 1200, ha subito un radicale rifacimento verso la fine del 1800, che le ha conferito un aspetto ispirato al tardo neoclassico. All’interno dell’edificio, di fianco alla chiesa, si trova la sede del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, il cui scopo è quello di promuovere iniziative tese alla conservazione ed alla valorizzazione del Padule da un punto di vista ambientale e naturalistico, come area umida di interesse nazionale ed internazionale.

Baccane, Poggioni e Stabbia. Qui, decidiamo, prima di dividerci di ripetere l’esperienza appena possibile. Marcello va verso Fucecchio, Giancarlo e Roberto verso Empoli.

Un grazie a Marcello per l’esauriente riassunto della girata.




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