Questa mattina levata all’alba e dopo la colazione via per Principina. La destinazione era però Grosseto. Tanti chilometri in mezzo alla splendida pineta, faceva treschino, ma sapevo che la giornata sarebbe stata incandescente. Percorrendo la SP del Pollino sono arrivato a costeggiare l’aeroporto militare. Ormai ero arrivato a Grosseto. Nel centro storico non ci ero mai entrato. E’ contornato da una bella cerchia muraria ed è discretamente salottiero. Il duomo e il palazzo Albobrandeschi con relativa piazza sono da rivedere. Uscito dalla città verso sud sulla vecchia SS1 sono arrivato allo svincolo Grosseto sud della E80. Se non avessi incontrato un ciclo amatore il mio viaggio sarebbe finito lì. Infatti sulla corsia di ingresso alla superstrada c’è il divieto alla circolazione delle biciclette e piccole cilindrate. L’amico ciclista invece mi ha assicurato che quel divieto non è valido in quanto non essendoci strade alternative per la costa, la superstrada viene declassata a strada ordinaria. A Rispescia sulla corsia di ingresso ho potuto constatare l’assenza di divieti. Però pedalare su quella strada è una follia. Pedalando sulla striscia bianca di sx si sfregano le borse nel guard rail o nelle barriere jersey. Gli autotreni ti passano a pochi centimetri e molti ti strombazzano pensando che tu stia infrangendo il codice stradale. Devo ammettere che ho avuto paura diverse volte. Solo dopo Albinia e Ansedonia la strada si allarga, e si può tirare un sospiro di sollievo. Nella zona di Orbetello si vedono ancora i danna dell’alluvione. Lungo la strada si trovano le deviazioni per il lago di Burano, Capalbio, Pescia Romana e Montalto di Castro dove visto l’affiorare della stanchezza ho pensato di fermarmi per la notte. Sullo stinco sx i postumi di una battuta fattami con la moto tempo fa si sta arrossando e dandomi fastidio. Fatti altri 104 km.
Vivendo questa vita - byerrebi 